La mossa dei legali di Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, sui reperti e il DNA ‘Ignoto 1’.
Una mossa importante che potrebbe portare a novità sul caso dell’omicidio di Yara Gambirasio, la ragazzina 13enne di Brembate di Sopra scomparsa davanti alla palestra che frequentava il 26 novembre del 2010 e trovata senza vita in un campo di Chignolo d’Isola il 26 febbraio del 2011. Per la morte della giovane era stato condannato all’ergastolo Massimo Bossetti, ritenuto responsabile dei fatti e incastrato dal DNA ‘Ignoto 1’, la prova regina sul caso. In questo senso, i suoi avvocati sono riusciti ad ottenere la visione dei reperti decisivi.
Yara Gambirasio, la richiesta di analisi dei reperti
I legali di Massimo Bossetti avevano chiesto di effettuare le loro analisi sui leggins, sugli slip di Yara e su alcune provette contenente tracce del DNA di “Ignoto 1”, considerata la prova principale al centro della battaglia processuale legata alla triste vicenda. Al netto della richiesta respinta di analisi, gli avvocati potranno, però, visione tutti i reperti in questione.
Il 13 maggio 2024, infatti, davanti alla Corte d’Assise di Bergamo, gli avvocati difensori di Massimo Bossetti, Claudio Salvagni e Paolo Caporini, potranno visionare i reperti del caso relativo al rapimento e alla morte di Yara Gambirasio ma senza adoperare delle analisi.
Le parole degli avvocati
La possibilità di visionare i reperti decisivi del caso potrebbe aprire ad ulteriori step da parte dei difensori di Bossetti.
A Fanpage, l’avvocato Salvagni ha spiegato: “Potremo solo visionare i reperti ma non analizzarli. La Cassazione si è espressa in questo senso. Aspettiamo il 13 maggio per valutare cosa fare e se avanzare una nuova richiesta a riguardo”.
E ancora: “Siamo in attesa di visionare le prove, poi valuteremo il da farsi a mente lucida, per adesso è prematuro. Ragioneremo sulla nostra strategia solo dopo aver visto le prove del caso”.